“Everything is better with bluetooth” è una celebre frase pronunciata nella famosissima serie The Big Bang Theory e potrebbe essere estesa a “everything is better with electronic” ma è davvero così?

Se osserviamo il mercato, di qualunque settore, possiamo notare un uso sempre più massiccio di soluzioni elettroniche atte a rendere più appetibile un determinato prodotto con un conseguente incremento dei prezzi. Nel mondo degli orologi ormai sono stati sdoganati gli smartwatch, nella pelletteria tag NFC e localizzatori di varia natura e nell’automotive schermi e sensori si trovano in ogni dove. Questi sono solo alcuni esempi di cosa troviamo ogni giorno sul mercato ma è tutto davvero migliorato da un uso così massiccio di tecnologie all’avanguardia e, soprattutto, l’aumento dei prezzi è giustificato?

Prima di dare la mia personale opinione voglio condurvi in un ragionamento analizzando un intero settore quale quello dell’automobile.

Sul finire degli anni ’90 sono apparsi i primi navigatori satellitari e sensori di parcheggio, hanno iniziato ad essere più comuni i finestrini elettrici, i fari automatici e le sospensioni a controllo elettronico oltre a crescere la qualità e le capacità delle centraline di controllo dei motori. Facendo un salto di circa 20 anni ci troviamo ai giorni nostri dove, pare, servano schermi per la strumentazione di bordo, dell’impianto multimediale e, se possibile, di gestione del climatizzatore per vendere una vettura. Oltre agli schermi sono quasi fondamentali sistemi di guida autonoma, telecamere a 360° per parcheggiare e sensori per la frenata automatica in caso di emergenza.

Se guardiamo tutto questo da un aspetto prettamente tecnico, specie in termini di sicurezza, si tratta sicuramente di un grande progresso ma, come sempre, ci sono dei risvolti da considerare.

Un massiccio uso di componenti elettronici permette ai produttori di ridurre i costi legati alla progettazione delle vetture affinché esse abbiano il comportamento desiderato su strada: tramite sensori e centraline è possibile modificare in modo importante il comportamento della vettura.

Un esempio in termini di sicurezza potrebbe essere l’ABS, il sistema che impedisce all’impianto frenante di arrivare al bloccaggio delle ruote che, in condizioni normali, può aiutare a mantenere il controllo della vettura ma in altre, come sul pavé, rischia di ritardare l’arresto del mezzo di molti metri.

Tutto questo non sarebbe necessario se sin dalla scuola guida si insegnasse davvero a guidare correttamente come, del resto, anche gli ausili alla partenza in salita perderebbero il loro significato.

Se volessimo un esempio più tecnico potremmo pensare al torque vectoring: tale sistema si potrebbe realizzare mediante un differenziale e accorgimenti meccanici specifici ma risulterebbe costoso e complesso mentre la soluzione dove una centralina aziona i freni interni alla curva risulta più economica e comunque efficace per un uso stradale.

Troppo tecnico? Il classico quadro strumenti con tachimetro e conta giri deve essere realizzato in base alla vettura su cui viene montato viste le diverse velocità massime, i diversi regimi del motore ed eventuali spie ed optional e ciò ha un costo. Utilizzare uno schermo, invece, permette di standardizzare enormemente la produzione e le differenze tra i vari strumenti dipendono solo da un flag nel software di controllo. I costi si sono ridotti enormemente oltre a rendere necessaria l’intera sostituzione del pacchetto display + centralina a costi molto elevati.

All’apparenza il risultato scenografico è garantito ma, a conti fatti, non vale la spesa richiesta visto che tale implementazione non comporta un aumento di costi per il produttore ma, al contrario, una riduzione degli stessi aumentando i profitti.

Un discorso analogo può essere fatto sui fati adattivi, i full led, la guida autonoma e mille altre opzioni disponibili come optional sulle vetture.

Il mercato, grazie a questi artefici, ha potuto spostare il metro della “qualità premium” dove risulta più comodo e meno costoso.

Ormai puntare su soluzioni aerodinamiche, estetiche e funzionali conta molto meno che in passato e si possono vendere prodotti a prezzi più alti riducendo i costi di produzione.

Prima della mia opinione sulla questione vorrei farvi un esempio: Mercedes ha introdotto la Classe A45 AMG, una berlina compatta da 421CV e prestazioni sulla carta da super car di qualche anno fa ad un costo approssimativo di 60.000€.

Sul finire degli anni 80 un uomo, tale Nicola Materazzi, progettò da solo (o quasi) una delle più belle super car del mondo: la Ferrari F40.

È vero, sono due vetture diverse e da costi diversi ma hanno una cosa in comune: le prestazioni.

Il problema, se di problema vogliamo parlare, è che per ottenere alte prestazioni alla guida di una A45 AMG non serve avere grandi doti da pilota o, quantomeno, la vettura non fa così tanta paura appena si prova ad alzare il ritmo. La Ferrari F40 no, lo sterzo e la frizione sono pesanti, non esiste elettronica, il motore tutto d’un tratto cambia anima e si imbizzarrisce e il traverso è dietro l’angolo: se non si sa realmente guidare schiantarsi diventa davvero troppo facile.

È un banale confronto tra due vetture con prestazioni e potenze simili ma separate, oltre che dalla fascia di mercato, dalla filosofia che le ha ispirate.

Eccoci giunti alle conclusioni.

A mio avviso, e da appassionato non potrebbe essere altrimenti, l’elettronica nei vari settori può portare ad una grande semplificazione dei prodotti sia nell’uso che nella produzione ma bisogna conoscerla a fondo per poter valutare gli effettivi benefici e rapportarli ai costi. Il marketing è stato fondamentale in questo processo e, devo ammetterlo, le aziende si sono comportate davvero bene visto che hanno reso fondamentale l’inutile. Da un lato sono entusiasta di questo enorme progresso mentre dall’altro sono spaventato: togliere responsabilità alle persone, prenderle per mano in ogni momento della loro vita e far credere loro di essere onnipotenti rischia di creare una società estremamente fragile e completamente incapace di affrontare la vita o le problematiche di tutti i giorni se l’elettronica smette di funzionare.

Purtroppo credo che questo sarà il futuro e vedo sempre meno giovani realmente capaci di comprendere ed analizzare ciò che viene loro proposto e ancor meno persone in grado di arginare i danni provocati dal guasto di un sistema elettronico.