“L’abito non fa il monaco” e “mai giudicare qualcosa dal suo aspetto” sono due delle svariate frasi fatte (e corrette) in merito all’apparenza ma, come spesso accade, esistono delle eccezioni come nel caso dei monitor. In questo campo l’aspetto, o meglio il rapporto d’aspetto o aspect ratio, è estremamente importante e deve essere tenuto in grande considerazione nella scelta di qualunque dispositivo informatico.

Negli anni si sono affermati, essenzialmente, due rapporti (il 4:3 e il 16:9) nel mercato consumer e ciò è avvenuto grazie al mondo delle televisioni. Con la diffusione dei televisori LCD il rapporto 16:9 ha conquistato il mercato e si è espanso a pressoché tutti i settori legati all’informatica di consumo ma ciò non rende tale soluzione la migliore a prescindere.

Durante il primo decennio del nuovo millennio era facile trovare, specie nei computer di fascia medio-alta e professionale, soluzioni con aspect ratio da 16:10 e i vantaggi erano evidenti: a parità di risoluzione orizzontale si riuscivano a visualizzare più informazioni in verticale. Tale fetta di mercato, con il passare del tempo, è andata via via restringendosi, non solo per colpa del 16:9 ma anche dei monitor ultrawide (ovvero i 21:9).

Fortunatamente le aziende si sono rese conto che questi fattori di forma non sono sempre la soluzione migliore, specie in ambito professionale: non tutte le attività che fanno uso dei computer traggono beneficio da una maggiore larghezza rispetto all’altezza. Un ottimo esempio potrebbero essere i Surface di Microsoft o i MateBook di Huawei dove i display adottano una inconsueta rapportatura di 3:2.

Avere uno schermo con questa forma permette, oltre ad una riduzione delle dimensioni complessive del prodotto, anche una miglior flessibilità nell’uso a 360° del dispositivo e professionale.

Essenzialmente gli aspect ratio più diffusi sono:

  • 16:9
  • 21:9
  • 16:10
  • 3:2

Se i primi due citati sono ottimi nella fruizione di film e contenuti video in genere, gli ultimi due danno il massimo nella produttività.

È vero, un monitor più largo permetterà di affiancare più finestre a larghezza intera ma non poterà alcun beneficio in verticale anzi, a parità di diagonale, risulterà tutto più piccolo. Per rendere tutto ciò più comprensibile vi lascio questo schema che confronta, a parità di diagonale, i vari aspect ratio.

Come si può facilmente evincere dal confronto tra i vari aspect ratio (sono tutti rappresentati a parità di diagonale) quelli che risultano più equilibrati sono il 16:10 ed il 3:2.

Una breve considerazione finale basata sulle mie preferenze dettate dall’esperienza diretta:

  • se il vostro uso principale è il gioco vi consiglio di puntare al tradizionale 16:9 o, potendo, ai 21:9;
  • se lavorate con programmi di disegno CAD o sviluppo fotografico il 16:10 è il formato che potrebbe darvi la maggior soddisfazione, magari usando due monitor in contemporanea;
  • nel mondo mobile, qualora dobbiate usare il computer per lavoro, puntate (se possibile) ai 3:2.

La prossima volta che valuterete un monitor o un dispositivo da acquistare ponetevi i seguenti quesiti: “con quali programmi lo andrò ad utilizzare? Che formato mi permetterebbe di trarre il massimo beneficio?”

Se ci rifletterete attentamente potrete fare una scelta consapevole senza farvi influenzare dalle mode a discapito delle vostre reali necessità.