L’apparenza inganna e non essere a conoscenza di ciò può fregare in molti casi come, ad esempio, nella scelta di un monitor.

Un’immagine con colori brillanti e neri profondi può risultare estremamente accattivante ma, al contempo, celare una scarsa qualità del pannello e ciò potrebbe compromettere i risultati che si vogliono raggiungere.

Per evitare di compiere scelte avventate e controproducenti è bene conoscere i tipi di pannelli disponibili sul mercato.

Le tecnologie attualmente disponibili sono essenzialmente 5: 4 sono una diretta evoluzione della tecnologia LCD-LED mentre l’ultima, l’OLED, si basa su elementi organici.

In queste righe andremo ad analizzare ognuna di esse cercando di comprendere pregi e difetti.

TN

I pannelli TN trovano la loro nicchia nell’informatica a basso costo privilegiando un tempo di risposta estremamente ridotto sulla qualità d’immagine.

Questa loro caratteristica li rende particolarmente adatti ai videogiocatori con un budget limitato che utilizzano quasi esclusivamente il computer per tale scopo.

Come anticipato il principale problema di questa tecnologia è la bassa qualità d’immagine che si manifesta attraverso una scarsa fedeltà cromatica, neri poco incisivi e un angolo di visione estremamente scarso (basta spostarsi di pochi gradi dalla perpendicolare per veder variare in modo evidente i colori).

IPS

Sin dalla loro nascita si sono evidenziati per la loro alta qualità e fedeltà cromatica e, infatti, sono utilizzati in tutti i pannelli professionali per l’editing di foto, video e grafica in genere.

Anche se questa tecnologia ha un’indubbia qualità non è esente da difetti: clouding e backlight bleeding, ovvero la non omogeneità della retroilluminazione (specialmente ai bordi), sono dietro l’angolo.

Negli anni passati si è vissuto un periodo dove la “lotteria del pannello” era una pratica quasi necessaria, fatta di resi e sostituzioni, atta a ricercare un monitor esente da tali problematiche.

Si trattava di una vera e propria seccatura accentuata dalla fascia di mercato che ricoprivano (e ricoprono) per costi e destinazione d’uso.

Al giorno d’oggi i problemi che li affliggevano sono stati largamente ridotti d’intensità ed è stato migliorato anche il tempo di risposta rendendoli, in tal modo, validi anche per un uso ludico e non solo professionale (sebbene i costi rimangano più alti rispetto alle alternative esistenti).

VA

La tecnologia VA, la più recente del trio classico (TN, IPS e VA), è quella che permette di trovare un compromesso vincente tra qualità, costi e tempi di risposta (pari ai TN). Rispetto ai pannelli TN la fedeltà cromatica, seppur non ai livelli degli IPS, è nettamente superiore ma la vera killer feature è quella di poter spegnere la retroilluminazione (a differenza dei TN e IPS) garantendo così un elevato contrasto e neri profondi.

QLED

I QLED sono l’ultima evoluzione della tecnologia LCD-LED ed è anche l’unica realmente capace di sfidare gli OLED nel loro campo: i neri assoluti.

Non si tratta, a dir la verità, di una differente tipologia di pannello ma di retroilluminazione associata ai VA.

Negli LCD tradizionali la retroilluminazione viene affidata a dei LED (tendenti al blu) ricoperti di fosforo giallo cercando di creare una luce quasi bianca rischiando, tuttavia, di creare problemi nella visualizzazione dei colori. Nei QLED, invece, lo strato di fosforo viene eliminato e sostituito da nanoparticelle. La retroilluminazione avviene grazie ai così detti Quantum Dot che sono capaci di variare il loro colore in base alla dimensione assunta dalle nanoparticelle riducendo, quindi, tutte le possibili alterazioni di colore.

Rispetto agli OLED vi sono ulteriori vantaggi quali:

  • Una luminosità di picco maggiore;
  • L’HDR, se implementato correttamente, permette di ottenere colori estremamente brillanti (cosa impossibile in egual misura negli OLED);
  • Non essendoci materiale organico (presente invece negli OLED) non sono affetti da decadimento dovuto al tempo.

OLED

Gli Organic Light Emitting Diode (OLED) basano il loro principio su pixel di natura organica capaci di emettere luce senza bisogno di retroilluminazione.

È proprio grazie a questa proprietà che possiamo avere neri assoluti visto che i pixel neri vengono “spenti”, ridurre lo spessore dei dispositivi che li implementano (meno componenti necessari al loro funzionamento) e, non ultimo per importanza, possono essere piegati come nel caso degli smartphone con bordi curvi.

Il loro principale problema, oltre al costo (condiviso con i QLED, almeno parzialmente), è quello di soffrire di decadimento legato all’invecchiamento dei componenti organici al loro interno e la conseguente perdita di qualità a lungo termine.

Conclusioni

Tirando le somme vediamo di capire a chi vanno indirizzati i vari tipi di pannello:

  • TN: videogiocatori che necessitano di massimizzare il risparmio pur mantenendo tempi di risposta bassi e, possibilmente, un alto refresh;
  • IPS: creativi e tutti coloro che ricercano il massimo della qualità in termini di colori e angoli di visione;
  • VA: videogiocatori più esigenti che ricercano un’unica soluzione adattabile anche alla creazione di contenuti per il web;
  • QLED: questa tecnologia è relegata principalmente alle televisioni ed è destinata a chi richiede buona qualità d’immagine legata ad una “immersività” superiore ai tradizionali pannelli;
  • OLED: nel momento in cui scrivo è considerata dai più la tecnologia d’arrivo in campo monitor e TV. Personalmente la reputo troppo costosa in ambito entertainment e pressoché inutile in campo informatico trovando la sua vera e unica, a mio avviso, utilità negli smartphone visto che permette di ridurne lo spessore lasciando uno spazio maggiore per altri componenti e riducendo i consumi qualora si visualizzino immagini scure (diverso nel caso di immagini chiare dove tutti i pixel coinvolti devono illuminarsi).