Da utente Apple mi sono sempre chiesto se esistessero davvero delle valide alternative al più famoso All in One di tutti i tempi: l’iMac.
Negli anni passati ci sono stati molti tentativi di emulare il successo ottenuto dalla pietra miliare del colosso di Cupertino senza, tuttavia, ottenere grandi risultati in termini di vendite.

C’è da dire che il trend che ha portato alla nascita dell’odierno iMac vede le sue origini nel 1984 con la presentazione del Macintosh, il primo AIO (come lo conosciamo tutt’ora) della storia.
Il primo Mac si componeva, come i contemporanei, da un corpo centrale integrato nel monitor, una tastiera ed un mouse esterni.
Altri tentativi furono presentati al mercato prima di quel fatidico 24 Gennaio 1984 ma il successo del prodotto di Apple fu dettato dall’introduzione di una interfaccia grafica capace di semplificare enormemente l’utilizzo del dispositivo.

Sono passati decenni da quel primo embrionale progetto ma le linee guida sono rimaste le stesse: creare un computer compatto, contenuto nel case del monitor, con solo due periferiche: il mouse e la tastiera.

Come dicevo in molti ci hanno provato ma i risultati erano deludenti visto che se riuscivano ad integrare un buon processore la scheda video non era all’altezza, oppure il pannello del monitor era di scarsa qualità.
Insomma erano sempre e comunque dei compromessi.

La domanda, quindi, diventa una sola: è ancora così?
Beh, la risposta è molto semplice: no.

A cavallo tra il 2016 ed il 2018 molte aziende hanno iniziato a presentare prodotti davvero performanti in un formato compatto e la potenza che riescono a tirare fuori è davvero elevata, superiore perfino (sulla carta quantomeno) a quella dell’iMac di Apple.

Ecco i principali competitor:
Microsoft Surface Studio,
Dell XPS 27;
Lenovo Ideacentre Y910;
Origin PC Omni;
Digital Storm Aura;

Va fatta una precisazione su questi prodotti: tralasciando i primi due che si rivolgono ad un pubblico generalista/professionale, gli altri tre sono Gaming Oriented.

Partiamo quindi dal primo in lista, un prodotto di cui ho già scritto al suo lancio nel 2016.

Microsoft Surface Studio

Del lotto il Surface Studio è sicuramente quello che si distingue maggiormente per design e fruibilità a 360° visto che offre un pannello Touch da 28” con un formato inusuale di 3:2 che permette di essere ruotato e usato come una tavoletta grafica grazie al Surface Dial ed alla

compatibilità con le penne visto che rileva la pressione (come una tavoletta grafica classica appunto).

Sotto il profilo hardware troviamo varie configurazioni per tutte le tasche e gli utilizzi, componenti che vengono racchiusi nella base orizzontale al di fuori dello schermo (così come avveniva nell’iMac G4).
Le opzioni sono:
i5 di 6a generazione, 8GB di RAM DDR3, Nvidia GTX 965 da 2GB GDDR5;
i7 di 6a generazione, 16GB di RAM DDR3, Nvidia GTX 965M da 2GB GDDR5;
i7 di 6a generazione, 32GB di RAM DDR3, Nvidia GTX 980M da 4GB GDDR5.

Sul fronte dello storage si possono scegliere solo opzioni ibride con SSD da 64 o 128GB per le varianti con 1TB di HDD e solo 128GB allo stato solido per quella da 2TB meccanici.

In tutta sincerità vedo in questa macchina, in tutte le sue configurazioni, una valida compagna per tutti coloro che devono produrre contenuti digitali in 2D o in 3D leggero ma assolutamente controindicata a chi vuole una macchina anche per il gaming spinto (quello leggero è assolutamente capace di reggerlo senza problemi).

I prezzi ufficiali non ci sono visto che il computer non viene distribuito in Italia al momento ma su Amazon partono da oltre 3.300,00€ per la configurazione base per superare addirittura quota 5.000,00€ per la versione top di gamma.
Prezzi davvero alti e di troppo superiori a quelli dell’iMac, più prossimi a quelli dell’iMac Pro base che però offre potenze di tutt’altro livello.

Dell XPS 27

L’aspetto estetico non è sicuramente il suo forte, infatti la somiglianza con il prodotto di Cupertino è evidente sebbene manchi l’eleganza dell’AIO della mela.
Il pannello da 27” (disponibile in Full HD o in 4K con supporto al touch in base alle versioni) è molto spostato in alto e quella ingombrante (per quanto utile visto che ospita degli speaker davvero potenti) in basso è oggettivamente antiestetica.
Sul fronte hardware la potenza è simile, nella configurazione top di gamma almeno, a quella proposta per il Mac.
L’entry level, invece, non è indicato se non per un utilizzo prettamente casalingo o da ufficio.

Le configurazioni attualmente disponibili sono le seguenti:
i5 di 7a generazione, 8GB di RAM DDR4 espandibile, scheda video Intel HD;
i7 di 7a generazione, 16GB di RAM DDR4 espandibile, AMD RX 570 da 8GB GDDR5.

In merito allo storage troviamo una soluzione ibrida (1TB meccanico + 32GB di SSD) sulla versione base con l’i5 mentre sulla top di gamma viene installato direttamene un SSD PCIe da 512GB lasciando ulteriore spazio per dischi rigidi supplementari.

I prezzi, a differenza di quanto accade nel caso del Surface, sono interessanti e validi anche per l’Italia: si parte dai 1.599,00€ per la versione base e si sale a 2.499,00€ per la top di gamma.
Appurato che la versione d’ingresso non è molto interessante va evidenziato il fatto che la cifra richiesta per il più potente modello con GPU dedicata e schermo 4K sia molto minore (circa 600-800€) inferiore di quella richiesta per l’iMac configurato con i7, 16GB di RAM (direttamente dal sito, acquistando la memoria a parte si risparmia notevolmente), RX 580 da 8GB GDDR5 ed SSD PCIe da 512GB.

Lenovo Ideacentre Y910

Siamo di fronte ad una vera e propria macchina da gaming dalla potenza elevata e senza compromessi.
Okay, il design non sarà dei più eleganti disponibili in commercio ma è di sicuro impatto come del resto dovrebbe essere in una macchina con queste caratteristiche e questa destinazione d’uso non propriamente professionale.
Insomma, non è sicuramente il computer che troveremo sulla scrivania di un dirigente o nello studio minimale di un architetto o di un grafico.
Trala

sciando l’aspetto del design bisogna riconoscere che si tratta di un computer davvero mostruoso e capace di dare del filo da torcere, anche in ambito professionale, all’iMac e a tutti i suoi concorrenti.
Ma andiamo per ordine.
Il monitor è un pannello 2K da 27”, non particolarmente risoluto ma neanche troppo poco (gli iMac 27″ pre retina avevano la medesima risoluzione infondo).
Bisogna pur sempre ricordare che ci sono fior fior di monitor professionali con le medesime caratteristiche.
In realtà la scelta del pannello è dettata dal fatto che così si può sfruttare al massimo la scheda video (una GTX 1070 nella configurazione base o una GTX 1080 nella top di gamma) senza il minimo compromesso in termini di qualità mentre si gioca e senza dover impazzire con gli errori di scaling di Windows quando si ha a che fare con risoluzioni particolarmente elevate e programmi non compatibili con esse.

Le configurazioni disponibili sono due ed entrambe sono interessanti sia per l’utenza professionale che per quella gaming oriented.
i5 di 6a generazione, 12GB di RAM DDR4 espandibile, Nvidia GTX 1070 da 8GB GDDR5;
i7 di 6a generazione, 16GB di RAM DDR4 espandibile, Nvidia GTX 1080 da 8GB GDDR5.

L’archiviazione è demandata in entrambi casi ad una configurazione a doppio disco (PCIe a stato solido e disco tradizionale meccanico a 7200rpm) rispettivamente nei tagli 128GB+1TB e 256GB+2TB.

Non essendo una macchina commercializzata nel nostro paese ufficialmente da Lenovo i prezzi fanno riferimento a quanto trovato sul sito americano del produttore e sono rispettivamente di 1.799,00$ per la versione base e 2.299,00€ per la top.

N.B. Il computer è disponibile anche su Amazon in configurazioni più economiche con un i5 di 6a generazione, 8GB, singolo SSD da 128Gb e scheda video Intel HD a circa 1.400,00€ e in versione top di gamma a circa 3.500,00€.

Origin PC Omni

Sicuramente questa soluzione è uno dei migliori compromessi in termini di display, design e potenza visto che esteticamente si presenta come un normale monitor 2k in 21:9 curvo molto pulito e minimale.
Al suo interno, invece, la potenza è davvero tanta ed è offerta da una soluzione Desktop a grandezza reale visto che, ad esempio, la GPU è la stessa che si inserirebbe in un normale Tower e quindi sostituibile con facilità con le nuove uscite in commercio successivamente all’acquisto, senza costringere il proprietario a dover ricercare varianti dedicate al sistema.
Sul piano della componentistica la scelta è davvero vasta, si va dalle versioni base con Intel Core i3 di 8a generazione Quad-Core ai ben più potenti i5 ed i7 a Six-Core con abbinate schede video, tutte Nvidia, potendo variare dalla meno potente e costosa 1050Ti alla GTX 1080 firmata da EVGA.
Anche sul fronte RAM la scelta è pressoché illimitata passando da una configurazione 2x4GB DDR4 a 3.000MHz di Kingston a 2x16GB G.Skill TridentZ DDR4 sempre da 3.000MHz.
Da notare come la scheda logica supporti anche frequenze da 3.200MHz.
In ogni caso sostituirla successivamente con moduli più capienti non sarà un problema.

L’archiviazione è affidabile a varie opzioni che comprendono dischi dedicati all’OS della serie Intel Optane M.2 da 16 o 32GB, SSD SATA 3 fino a 4TB di Samsung, SSD PCIe M.2 NVMe Samsung 960 Pro fino a 2TB, HD meccanici da 1 o 2TB o addirittura soluzioni ibride da 500GB fino a 2TB.
Volendo è possibile optare per una soluzione con due dischi e, anche in questo caso, la scelta è ampissima visto che comprende le stesse opzioni previste per il disco primario.
In totale, quindi, si avrebbero fino a tre dischi considerando la soluzione Optane solo per l’OS e i due dischi supplementari per dati e programmi.
Attualmente non sono disponibili dei prezzi ufficiali ma, basandosi sui suoi precedessori, è lecito pensare che una configurazione base parta da circa 2.300,00€ per arrivare agli oltre 5.000,00€ della top di gamma i7, 32GB DDR4, GTX 1080 8GB GDDR5 e doppio disco da 1TB Samsung 960 Pro.

Digital Storm Aura

Il sistema proposto da Digital Storm si presenta con una estetica minimale molto simile a quella della soluzione Origin.
Anche in questo caso il monitor è un 2K da 21:9 con diagonale da 34” curvo ed integra al suo interno l’intera componentistica del pc.
Come per l’Origin PC Omni i componenti sono Desktop e totalmente upgradabili in futuro con pezzi standard.

Le configurazioni partono da tre livelli differenti, due delle quali su base Intel ed una su base AMD.
Per l’entry-level Intel le configurazioni sono le seguenti:

i5 di 8a generazione, 8GB di RAM DDR4 espandibile, Nvidia GTX 1060 da 8GB GDDR5;
i7 di 8a generazione, 16GB di RAM DDR4 espandibile, Nvidia GTX 1070 da 8GB GDDR5;
i7 di 8a generazione, 16GB di RAM DDR4 espandibile, Nvidia GTX 1080 da 8GB GDDR5;
i7 di 8a generazione, 32GB di RAM DDR4 espandibile, Nvidia GTX 1080 da 8GB GDDR5;

Volendo sono selezionabili, configurando le varie opzioni base, anche schede video meno potenti come la 1050Ti da 4GB sempre GDDR5.
L’archiviazione di base viene affidata a dischi M.2 da 250GB per le prime due configurazioni e a unità rispettivamente da 500GB e 1TB per le restanti.
In ogni caso è possibile aumentare la memoria a stato solido fino a 2TB mantenendo lo standard M.2 oppure passare ai normali SSD SATA 3 sempre fino a 2TB risparmiando.
In tutti i casi sono di serie dei dischi per i dati da 1TB meccanici a 7.200 rpm.
Da notare come al suo interno il case possa ospitare 1 disco SSD in formato M.2 e due dischi da 2,5”.

I prezzi per le configurazioni Intel sono rispettivamente, dal sito ufficiale americano, di 2.462,00$, 2.913,00$, 3.177,00$ e 3.607,00$.

Se si vuole optare per AMD, a parità di configurazione Intel, si può scegliere tra Ryzen 5 o 7 nelle varie varianti di potenza e tutte con moltiplicatore sbloccato.
In fase di ordine, qualora la potenza desiderata fosse minore, si può richiedere il downgrade a Ryzen 3.
Il listino è leggermente più alto della controparte Intel e infatti è pari, a parità di configurazione hardware, rispettivamente a 2.622,00$, 2.963,00$, 3.186,00$ e 3.551,00$.

Per chi volesse il massimo, infine, sono disponibili delle configurazioni con processore Intel i7 Six-Core di 7a generazione e RAM minima da 16GB DDR4 e massima da 64GB sempre DDR4.
In questo caso i prezzi, in base alla RAM e la scheda video desiderata, variano dai 2.960,00$ della base ai 4.436,00$ della top di gamma.

Conclusioni

Tirando le somme le alternative agli iMac ed iMac Pro esistono e, pur non offrendo monitor da 5K di elevata qualità, sono delle macchine decisamente valide sebbene i prezzi, alla fine dei conti, siano allineati (o superiori) a quelli di Apple.
Personalmente non rinuncerei mai all’eleganza di un iMac e a MacOS in ambito lavorativo mentre, per il gioco, ritengo ancora i la scelta più economica ed espandibile.
Queste sono macchine dall’indubbia qualità costruttiva e potenza, nonché espandibilità ma il loro bacino di utenza è sensibilmente ristretto rispetto a quello della soluzione Apple visto che, in certi ambienti, l’immagine è importante e anche l’apparenza conta.
Oserei quasi dire che le alternative all’iMac sono prettamente orientate ad ambienti specifici dove il design riveste un ruolo secondario e i principali requisiti sono la compatibilità piena e nativa con Windows e l’espandibilità.
Se questi sono i vostri requisiti non esiste alternativa valida nel listino di Cupertino.