Pochi giorni fa è stata presentata la nuova linea Surface Book ed è stato introdotto il nuovo AIO denominato Surface Studio.
In questo articolo vi darò la mia opinione in merito a questo ultimo prodotto (anche perchè il Book non ha avuto un restyling estetico ma solo hardware e nella sostanza non cambia).
Iniziamo dal principio.
Nel corso degli anni le soluzioni AIO (per i non addetti ai lavori sta per All In One – tutto in uno – che identifica i computer che integrano l’hardware all’interno del monitor) sono state piuttosto scadenti se si escludono gli iMac di Apple, specie in termini di design.
Da oggi però la musica cambia: Microsoft ha introdotto il Surface Studio.

Tale nuovo computer si presenta con un design molto minimale ed elegante formato da una base rettangolare (che integra i componenti hardware del computer) e un grande monitor touch basculante da 28″.

Analizzando l’hardware possiamo trovare componenti di tutto rispetto come i processori Intel i5 e i7 (in base alle configurazioni), RAM a partire da 8GB DDR4 (espandibile fino a 32GB), schede video Nvidia (dalla GTX 965M con 2GB GDDR5 alla 980M con 4GB GDDR5) e memorie di massa fino a 2TB di tipo ibrido.
Fino a qui non sembra ci sia niente di strano ma se si leggono meglio le specifiche dichiarate si scopre che i processori sono della linea mobile (gli stessi montati sui portatili) e della ormai penultima generazione (ovvero Skylake, scelta fatta anche da Apple sui suoi Macbook Pro 2016).

Scendendo nella scheda tecnica si nota le schede video sono anche loro della serie precedente (l’attuale è la serie 1xxx), scelta strana visto che proprio con l’ultima generazione le schede Nvidia la linea mobile non varia rispetto a quelle desktop se non per un clock leggermente ridotto (fino ad ora le differenze erano abbastanza marcate tra le due linee).
È da tenere conto che lo speed bump portato dalla nuova generazione è molto elevato e sarebbe stato senza dubbio apprezzato su una macchina da lavoro che verrà usata prevalentemente da disegnatori e grafici e che i programmi usati da tali categorie di utenti, per il rendering in tempo reale dei tracciati vettoriali e di disegni di grandi dimensioni, richiedono buone risorse hardware (specie dal comparto GPU) per l’accelerazione Hardware.
Altra strana scelta è quella di rendere disponibili solo memorie ibride quando la concorrenza di pari fascia (iMac) monta memorie Nvme da 2GB/s e quindi offre una velocità in lettura e scrittura infinitamente superiore a qualunque soluzione ibrida SSD + disco meccanico.

Per quanto riguarda il pannello del monitor esso offre una risoluzione piuttosto particolare, pari a 4500×3000 a 192 ppi con formato 3:2 (come i sensori delle reflex, abbastanza inusuale visto che la concorrenza usa pannelli 16:10 o 16:9), scelta per far funzionare al meglio la tecnologia True Scale che permette la visione a grandezza reale del documento (per esempio un documento Word) su cui stiamo lavorando.
Questo pannello inoltre gode dello spazio colore P3, lo stesso disponibile sui nuovi Macbook Pro e iMac Retina, che offre una gamma davvero ampia, anche se maggiormente indicata per i video maker rispetto ai designer.
Concludendo la disamina sul pannello bisogna dire che è di tipo multi touch fino a 10 punti e si integra perfettamente con la Surface Pen e con la nuova Surface Dial.

Ma che cosa sarebbe questa Surface Dial?
Non è altro che una sorta di tasto funzione collegato via bluetooth che permette di utilizzare varie funzioni di molti applicativi: è possibile, ad esempio, cambiare il volume nelle app musicali o avere le palette colori o dei pennelli nelle app di disegno direttamente sotto la mano e in qualunque punto dello schermo.
Se ci pensate non è una funzione innovativa: faceva parte della suite S-Pen di Samsung sulla sua linea Galaxy Note e si attivava tramite la pressione del pulsante funzione posto sulla penna.

Dulcis in fundo il prezzo che parte da 2999$ (presumibilmente 3500€ in Italia) e arriva a 4199$ nella configurazione massima (vicini ai 5000€ dunque).
In tutti i casi andranno aggiunti 99$ per il Surface Dial; non si poteva fare un piccolo sforzo e inserirlo in confezione?
Fino ad ora queste sono state le cifre a cui ci ha abituato Apple (se non maggiori di quelle richieste dall’azienda di Cupertino).
In questo caso però facciamo i conti con un prodotto di nicchia destinato ad una fascia di utenti molto ridotta rispetto a quella dell’iMac che, come già esplicitato, offre memorie di tipo SSD Nvme (nelle configurazioni BTO) e processori desktop che sono più performanti rispetto alle controparti mobile.
Inoltre va considerato che l’hardware non è il più moderno e potente e che presto (si vocifera in primavera) Apple presenterà i nuovi iMac aggiornando sia l’hardware che il design.

Che dire: l’idea è buona ma solo come punto di partenza, almeno possiamo intravedere la speranza di una espansione del mercato dei computer AIO e quindi un po’ di sana concorrenza, anche se a quanto pare l’abbassamento dei prezzi assumerà sempre più le sembianze di una rosea utopia.
Non resta che sperare in un progresso hardware e l’introduzione di nuove funzioni nelle prossime versioni degli All In One dei due big.