Desktop replacement: hanno senso?

Nel corso di questo 2020 le case produttrici stanno continuando a lanciare dei notebook che puntano tutto sulle prestazioni a discapito di autonomia e compattezza, specialmente nel settore gaming.

Che le prestazioni delle soluzioni mobile si stiano avvicinando a quelle desktop è un dato di fatto: i notebook diventano sempre più potenti e adatti a tutti gli usi, cosa fino a pochi anni fa impensabile.

I limiti fisici rimangono come ad esempio lo spazio per un sistema di dissipazione più corposo e potente (vedasi i sistemi a liquido AIO o custom per il mercato desktop), la gestione della potenza visto che una batteria deve garantire un’autonomia minima senza superare i 100Wh (limite per il trasporto in cabina negli aerei) o l’aggiornabilità dei componenti interni dovendo ricorrere, nei migliori dei casi, a kit prodotti dall’azienda stessa del notebook.

Insomma, tante sono le limitazioni e i costi non offrono un rapporto qualità/prezzo convincente.

Ovviamente ci sono dei casi in cui questo tipo di macchine può avere un senso se penso a coloro, ad esempio, che partecipano spesso a dei tornei e devono portarsi dietro il proprio computer o a chi si trova spesso ad avere un “ufficio itinerante” pur necessitando di molta potenza.

Se escludiamo questi casi di estrema nicchia possiamo decretare la pressoché totale inutilità di simili soluzioni.

Credo sia doveroso, in un’analisi di questo tipo, concentrarsi su un punto in particolare già citato: il fattore prezzo.

Prendiamo il caso di uno dei migliore notebook di fascia alta quale l’Alienware Area51M prodotto da Dell.

Si tratta di un portatile senza compromessi che monta una CPU da 8 core i9-990K, una Nvidia RTX 2080 da 8GB GDDR6, 64GB di RAM DDR4 a 2.400MHz e un Raid0 da 2TB di tipo PCIe M.2.

Il prezzo di listino? 4895,45€.

I compromessi sono davvero pochi, si tratta di una macchina aggiornabile totalmente anche in termini di CPU e GPU, eccetto per quanto riguarda le dimensioni: 40,2 x 31,9 cm con uno spessore variabile tra i 2,76 ed i 4,2 cm ed un peso di 3,87Kg (alimentatore escluso).

Un qualcosa che non si può definire propriamente un computer da inserire nello zaino potendosene dimenticare!

Teniamo in considerazione un dettaglio non trascurabile: giocare a lungo sulla tastiera di un portatile ed usare uno schermo da 17” (non calibrato e sicuramente non di elevatissima qualità a 144Hz e risoluzione Full HD) non è l’ideale sia per l’ergonomia che per la vista, quindi vanno aggiunti al conto un monitor e un set mouse + tastiera in base alle proprie esigenze.

Prendiamo ora, senza lesinare sul prezzo o valutare attentamente le migliori offerte, una soluzione a parità di caratteristiche di tipo desktop.

Con (prezzo Amazon) 3256,26€ si acquistano un i9-9900KF, dissipatore a liquido AIO da 360mm, alimentatore da 1000W (sovradimensionato per la configurazione), 64GB di RAM DDR4 a 3200MHz, 2x1TB SSD Samsung 970Pro e una scheda video Nvidia RTX 2080 Super personalizzata da MSI (la Super è la sostituta della 2080 e offre prestazioni superiori, anche se di poco).

Rimangono 1600€ che si possono tranquillamente investire per acquistare un notebook da gaming o da lavoro di fascia media/medio alta con cui giocare e lavorare in mobilità e dalle dimensioni ben più contenute visto che la massima potenza verrebbe richiesta al computer fisso.

Se avete letto Come gestire le proprie fotografie saprete come la penso sulle soluzioni che puntano esclusivamente su un computer piuttosto che su due differenti.

Alla fine l’esborso complessivo risulta identico ma il boost prestazionale offerto dalla combinazione desktop (che non deve cedere nulla sull’altare del raffreddamento o degli upgrade futuri) + notebook risulta vincente su tutti i fronti.

Un’ulteriore considerazione che reputo essenziale riguarda lo stress a cui vengono sottoposti i componenti qualora il carico di lavoro sia alto e gli spazi di respiro ridotti: i risultati in termini di affidabilità a lungo termine vengono compromessi dalle temperature ed inoltre, essendo i notebook delle soluzioni OEM (quindi componenti uniti e configurati da un produttore, in questo caso Dell), qualora vi fossero problemi la reperibilità dei componenti fuori dai canali ufficiali potrebbe venire meno indipendentemente dall’età del prodotto.

Per rispondere alla domanda del titolo:  no, non hanno alcun senso di esistere e perfino le due nicchie citate prima trarrebbero maggiori benefici dalla doppia soluzione rispetto al singolo desktop replacement.