Negli anni ho usato moltissime macchine fotografiche, dalle pellicole alle reflex passando per compatte e qualche mirrorless e ogni volta, o quasi, sceglievo corpi Nikon.
La mia storia più recente vede il corpo macchina passare dalla basica D5100 alla D7100 per approdare al tanto agognato Full Frame con la D610 nel 2016.
Il parco ottiche si è sempre più ristretto fino a finire con il solo Sigma ART 35mm f1.4, ottica che mi ha sempre dato grandi soddisfazioni ma che non si può definire compatta e leggera e, unita ad un corpo come quello della D610, fa si che l’attrezzatura rimanga spesso a casa visto il peso e l’ingombro.
Da qui l’idea di aggiungere una mirrorless di qualità da portare spesso in giro.
A dirla tutta il sistema Fuji lo avevo già provato nel 2014 con una basica X-A1 e il 16-50 ma non mi aveva lasciato grandi impressioni.
Vuoi la lente da kit, vuoi la mancanza del sensore X-Trans, vuoi la mancanza di un mirino alla fine l’ho venduta.
Poco tempo fa ho avuto in mano per qualche scatto una X-T2 con il 56mm f1.2 e mi è sembrata una macchina davvero interessante ma grande e costosa per un test che, se avesse portato al risultato della X-A1, sarebbe stato un bagno di sangue.
Così mi sono orientato verso la X-T20, scelta con l’ottica Kit 18-55 f2.8-4, un’ottica onesta e ben costruita con cui iniziare a giocare con il nuovo sistema.
Tempo una settimana ho venduto la Nikon ed il Sigma e preso il 23mm f1.4.

L’accoppiata è vincente, anche se la ghiera degli iso della X-T3 sarebbe utile (nulla di insormontabile, fn+ghiera principale e si regolano facilmente).
L’approccio alla fotografia è cambiato vista la ghiera di regolazione dei diaframmi direttamente sull’ottica, i tempi con quella superiore alla fotocamera (ghiera anteriore per regolare i tempi intermedi) e compensazione dell’esposizione con sul corpo.
Una macchina piccola, compatta ed una lente che non fa rimpiangere assolutamente l’ottimo Sigma.
Rimaniamo però a parlare del corpo prima di passare all’ottica.

Il corpo macchina è compatto con molte funzioni attivabili o modificabili con le ghiere superiori in stile analogica o Nikon Df e questo porta ad una fotografia più ponderata, riflessiva, meno “punta e scatta a raffica”.
Infondo è proprio il mio modo di scattare visto che prediligo pochi scatti ma buoni!
Il capitolo mirino è quello che inizialmente mi ha lasciato più perplesso ma che alla fine mi sta dando molte soddisfazioni: poter vedere in tempo reale tutte le funzioni della macchina, le modifiche ai settaggi e un’anteprima della foto finale è davvero molto comodo!
L’unica critica che posso muovere alla Fuji (ed alle mirrorless che ho provato in generale) è che il tempo di riattivazione dallo stand-by è lungo e conviene spegnerla ed accenderla ogni volta: una seccatura se abituati alle reflex ma presto ci si adatta.

Per quanto riguarda le ottiche devo dire che il 18-55 è una lente onesta, leggera e di buona qualità ma se messa vicino al 23mm f1.4 sparisce.
Questa lente, infatti, (equivalente ad un 35mm in FF) è davvero incredibile, nitida e con uno sfocato molto morbido e pastoso.
Anche a TA mette bene a fuoco e garantisce un ottimo dettaglio.
Sicuramente un’ottica da avere a corredo.

Secondo la mia opinione il sistema Fuji rende al meglio con i fissi rispetto agli zoom.
Una fotografia più ponderata, più riflessiva e coinvolgente è ciò a cui tende questo sistema e per dare massimo sfogo alle sue qualità è bene orientarsi su ottiche fisse di qualità.
A mio avviso un bel corredo sarebbe composto da due corpi (ad esempio X-T20 ed X-T3), 16mm f1.4, 23mm f1.4, 56mm f1.2, 90mm f2 e uno zoom 18-55 f2.8-4 con il 23mm o il 56mm montato sulla X-T3 e il 16mm o il 90mm sulla X-T20 in modo da avere massima libertà di espressione in base alla condizione.
Per le uscite leggere si può sfruttare la maggior compattezza della X-T20 con il 18-55.

Insomma, un sistema che permette grande qualità a prezzi più che onesti a tutti coloro che sono stanchi di portare in giro corredi pesanti e ingombranti.

Di seguito qualche scatto nato dall’accoppiata X-T20 e 23mm.
Il primo era essenzialmente un test per lo sfocato.