Prima di parlare di dati tecnici dei vari pannelli bisogna fare un distinguo in base alla destinazione dei contenuti che si intendono creare.
Chi vuole creare contenuti per il web deve comunque tenere conto che i colori scelti (la motivazione più importante che porta a scegliere monitor inclini o specificamente dedicati alla grafica) non saranno mai gli stessi che vedremo sul nostro monitor per quanto esso possa essere calibrato alla perfezione e costare svariate migliaia di euro.

Il motivo? Noi abbiamo un monitor calibrato, il resto del monto (la maggioranza almeno) no.
Se i contenuti vanno pubblicati su Facebook bisogna tenere conto che i telefoni hanno schermi IPS (vedi iPhone o anche alcuni dei top di gamma android) o Amoled (vedi Samsung su tutti).
Questa differenziazione tra tecnologie porta a diverse temperature colore, livelli si saturazione e mille altre differenze micro o macroscopiche che annullano completamente un accurato lavoro di editing e gestione colore sui contenuti.
Discorso diverso per chi deve stampare le foto o i i lavori di grafica (flayer, biglietti da visita, cataloghi e chi più ne ha più ne metta).
Fatta questa doverosa premessa è bene sottolineare il fatto che se si pubblica sul web un minimo di fedeltà cromatica da parte del pannello è richiesta.
Si pensi semplicemente al voler cancellare, per esempio una foto in bianco e nero, una parte rendendola completamente nera.
In un mondo in cui le fotocamere hanno sempre più gamma dinamica si rischia di non notare, con un monitor scadente, aree che per noi sono assolutamente nere ma che, in realtà, mostrano aloni vistosi a chiunque visualizzi il contenuto su un pannello di maggior qualità (anche di poco superiore) o Amoled (dove i neri sono assoluti essendo corrispondenti a pixel spenti).
Passiamo quindi all’analisti delle principali caratteristiche da considerare nella scelta del monitor.

La tecnologia del pannello

Questo aspetto viene da molti trascurato in favore di altre caratteristiche come la risoluzione o i tempi di risposta ma è l’aspetto fondamentale da considerare.
Spesso si trovano pannelli TN venduti per un uso grafico. Non c’è niente di più sbagliato! Per quanto in generale un pannello TN molto costoso sia meglio di un base di gamma IPS (parlo di un centinaio di euro, una cifra ridicola per un IPS), un pannello di questo secondo tipo offrirà sicuramente colori più fedeli e angoli di visione migliori a discapito dei tempi di risposta più lenti (aspetto assolutamente trascurabile nella grafica).
Riassumendo tra un TN di buona qualità e un IPS base da massimo 100€ (ammesso di trovino) è meglio il pannello TN che comunque rimane il migliore per i giochi ma non per lavorare con i colori.

Lo spazio colore

Un monitor con una copertura del 100% dell’sRGB è il minimo ma è sempre meglio puntare ad una copertura prossima alla totalità  (la totalità sarebbe meglio) dell’RGB.
Se si lavora con video per il cinema o comunque a livello alto meglio uno spazio colore P3, più indicato per questo genere di lavoro.

La risoluzione

Altra moda del momento è seguire il trend dei monitor 4k o 5k, ritenendo un Full HD o un 2k troppo arretrati.
Sarà solo un caso che Eizo (porta bandiera dei monitor da grafica e fotografia professionali) proponga a prezzi mediamente alti monitor Full HD o 2k al massimo?
No, non è un caso.
Rispetto ai fratelli più risoluti costano meno da produrre ma se sono di buona o ottima qualità (Eizo ne è appunto un ottimo esempio) sono sicuramente da preferire per chi ha un budget limitato.
Un esempio? Prendiamo in considerazione l’EIZO EV2450-BK, monitor da 300€ 24” Full HD. Con quella cifra si prendono monitor anche 2k ma di minor qualità, perfino qualche monitor 4k da 28” come il Samsung U28E590D che costa circa la stessa cifra (decina di euro più decina in meno) ma la qualità non sarà minimamente paragonabile.

Lucido o opaco?

Qui il discorso è molto semplice: opaco.
Ricordo l’Apple Cinema Display da 24 o 27”, chiamato poi Thunderbolt display per il connettore e proposto solo da 27”.
Un ottimo monitor ma lucido e i riflessi rovinano tutto e rendono più pesante il lavoro.

La dimensione

Meno di 24” per lavorare è impensabile, anche perchè trovare monitor da 21-22” con caratteristiche professionali è difficile e quelli che ci sono costano davvero poco in meno di un 24”.
Va tenuta in considerazione, in ogni caso, la distanza di visione del monitor.
Un monitor fino a 24” Full HD è un buon compromesso, un da 25” in su (fino ai 27-28”) vede nei 2k la risoluzione più a fuoco, oltre sicuramente 4k o più.
Bisogna considerare però che se si lavora con i video una maggior risoluzione permette di vedere l’anteprima a risoluzione massima avendo lo spazio per gli strumenti di lavoro senza ricorrere ad un secondo pannello (esempi perfetti sono l’iMac 5k o i monitor 5k Dell ed LG).
In ogni caso è meglio prendere il monitor il più risoluto possibile, tenendo però in considerazione che questo porterà ad un uso maggiore della scheda grafica nella renderizzazione dei contenuti in tempo reale ad ogni modifica effettuata.
Va da se, quindi, che la risoluzione è strettamente legata alla dimensione del pannello ma anche alla potenza video offerta dal pc.

Lo stand di supporto

Sembra un aspetto secondario ma non lo è: poter regolare in altezza, inclinazione e avere la possibilità di ruotare il pannello permette di trovare più agevolmente una posizione corretta e senza compromessi.
A mio avviso sono molto interessanti le staffe di supporto da attaccare alla scrivania dotate di attacco VESA.
In breve queste sono le caratteristiche da tenere in considerazione quando si sceglie un monitor da lavoro nel mondo della grafica, della fotografia o nella produzione di contenuti video.